La rivista > "Educare per andare avanti, rassicurare per continuare", Michel Cordival, CIO

Dopo aver lavorato come CIO presso TF1 e Bouygues Télécom, Michel Cordival ha una visione chiara e pragmatica della trasformazione digitale. Per lui, la chiave del cambiamento è rassicurare il senior management ed educarlo alle nuove possibilità offerte dal cloud.

"Trasformazione significa 10 % di lavoro tecnico e 90 % di lavoro psicologico", dice Michel Cordival. Dopo diversi anni di lavoro in un gruppo in cui le caratteristiche specifiche dell'azienda fanno sì che la trasformazione debba avvenire a un ritmo misurato. Per una media company come TF1, il passaggio al digitale deve tenere conto dei vincoli associati al core business dell'azienda e alla sua storia, dove l'outsourcing è una questione delicata da negoziare.
"Quando si tratta di archiviazione video, ad esempio, è difficile per un canale non essere in grado di accedere immediatamente a tutto. Il riflesso è quindi quello di internalizzare tutto, data la natura critica della trasmissione", spiega Michel Cordival.

L'infrastruttura nel cloud è una scelta obbligata

Tuttavia, le sue numerose esperienze hanno convinto Michel Cordival dei vantaggi del cloud. Per trasmettere la sua convinzione, l'evangelizzazione interna è un credo, con un'attenzione particolare all'educazione di Comex: "Oggi non c'è motivo per non spostare tutta o parte dell'infrastruttura nel cloud. Ma per farlo, dobbiamo rassicurare e demistificare, proprio come abbiamo fatto con il pacchetto software 10 anni fa". "Secondo il CIO, gli ostacoli all'outsourcing stanno gradualmente diminuendo. Per lui, la situazione è simile a quella vissuta durante il passaggio dalla tesaurizzazione privata alle banche: "Un secolo fa, i nostri nonni pensavano che fosse più sicuro tenere i propri soldi sotto il materasso; oggi, tutti si fidano delle banche. Stiamo vivendo una transizione simile con il cloud computing", spiega Michel Cordival, per il quale il cloud soffre anche di una percezione negativa da parte dei manager, perché gli operatori del cloud enfatizzano principalmente l'immagine di "basso costo" e molto poco gli altri vantaggi. L'opposto era vero per le telecomunicazioni, con i collegamenti a lunga distanza, ad esempio, storicamente "molto costosi" ma "magici". Michel Cordival ritiene che questo posizionamento sarà lungo e difficile da recuperare nella mente dei non addetti ai lavori.

Uscire dalla propria zona di comfort

Come risultato di tutti questi fattori, una condizione che molto raramente viene addotta come motivo per passare al cloud è il rapporto con il cloud provider. Un rapporto intuitu personae, come ci ricorda Michel Cordival: "La trasformazione digitale ci costringe a uscire dalla nostra zona di comfort, il che è molto più facile con persone di cui ci fidiamo. Questa fiducia ci permette di correre dei rischi, come collaborare a un progetto in fretta e furia, e di fare aggiustamenti contrattuali in seguito". " E naturalmente, come sottolinea il CIO, "D'altra parte, se vogliamo raggiungere il livello di eccellenza richiesto dalla trasformazione digitale, pur rimanendo dipendenti da un operatore esterno e dall'IT, è necessario che tutti abbiano una conoscenza approfondita del proprio business. "

Il reparto IT al centro dei dati per la trasformazione digitale

Un'altra possibile fonte di disagio per i reparti IT è che alcune aziende ritengono di accelerare la trasformazione digitale "costruendo accanto alle infrastrutture gestite dai reparti IT". Su questo punto, Michel Cordival ha un'opinione piuttosto chiara: "dal punto di vista del business, l'essenza della trasformazione digitale sta nello sfruttare i dati prodotti e gestiti nell'IS esistente. I dati sono al centro dell'attività di un'azienda, ed è il reparto IT che attualmente è responsabile della loro elaborazione e della loro integrità. Finché il reparto IT "elabora i dati in modo corretto", non ha senso bypassarlo, rassicura Michel Cordival.

Oltre al ruolo di custode del tempio dei dati, il Dipartimento IT ha anche un forte ruolo di previsione e innovazione. Per Michel Cordival, il suo ruolo, oltre a sfruttare ciò che già esiste e a fornire ciò che è necessario, è quello di "dare un'idea di ciò che accadrà, di far luce sulle possibilità offerte dalle nuove tecnologie". Il reparto IT è in prima linea nell'innovazione e il modo in cui contribuisce è dicendo "sapete che...". Questa è una delle missioni chiave del CIO", afferma Michel Cordival, che conclude: "Per sostenere la trasformazione, dobbiamo costantemente educare per poter andare avanti e rassicurare per non fermarci".

Questi sono promemoria salutari da parte di un CIO esperto, le cui argomentazioni sono tanto solide quanto pragmatiche. In breve, il buon senso nato dall'esperienza...

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